27 luglio 2017
MAON, Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende (CS)
27 luglio 2017, orre 18:30
Esposizione in PRIMA ASSOLUTA del dipinto prefuturista inedito
IL BOCCIONI RITROVATO
Due alberi in riva al mare, 1908
olio su tela, cm 54,5x65
con Alberto Dambruoso e Tonino Sicoli
Evento eccezionale al MAON di Rende (CS) nell'ambito degli eventi programmati per le celebrazioni dei VENTI ANNI del museo e del collegato Centro “A. Capizzano” (1997-2017): il 27 luglio 2017, alle ore 18:30 verrà esposto al pubblico in PRIMA ASSOLUTA il dipinto inedito di Umberto Boccioni, Due alberi in riva la mare, 1908, olio su tela, cm 54,5x65, proveniente da una importante collezione privata romana.
L’opera verrà presentata da Alberto Dambruso, che ha curato assieme allo storico dell’arte Maurizio Calvesi il Catalogo generale del fondatore del Futurismo (Ed. Allemandi, 2016), e da Tonino Sicoli, direttore del MAON nonché autore di diverse mostre e pubblicazioni su Boccioni.
Nel corso della serata sarà presentato anche l'importante volume, che raccoglie tutta l’opera dell'artista. Verrà proiettato, inoltre, il documentario “Il ritorno di Boccioni a Reggio”, prodotto dalla RAI e curato da Marcello W. Bruno e Tonino Sicoli, con una intervista a Maurizio Calvesi, girato in occasione della mostra su Boccioni prefuturista tenutasi al Museo Nazionale di Reggio Calabria nel 1984. Nel filmato è ricostruita una “intervista impossibile”, fatta con frasi reali tratte dagli scritti di Boccioni, che è interpretato dall’attore Francesco Gigliotti.
La serata conferma il ruolo privilegiato che il MAON ha avuto in tutti questi anni nell'occuparsi ripetutamente di Umberto Boccioni, ospitando ben due sue mostre importanti: una curata da Enrico Crispolti e Tonino Sicoli nel 2008, con 85 fra disegni, tempere, acquerelli e incisioni provenienti dalla Collezione americana Winston Malbin, esposti a Palazzo Vitari per oltre sei mesi, su concessione in comodato d’uso dalla Sopraintendenza al PSAE della Calabria, prima che terminassero i lavori di restauro della Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, dove sono tutt’ora conservati; l'altra nel 2009, unica mostra in omaggio a Boccioni fatta nel Centenario del Futurismo, curata da Bruno Corà, Cristina Sonderegger e Tonino Sicoli, con un testo di Maurizio Calvesi, in collaborazione con il Museo d’Arte di Lugano e la Galleria Nazionale di Cosenza.
Inoltre il MAON ha ospitato in occasione di diverse mostre sul Futurismo altre opere di Boccioni, realizzando anche un dvd sul grande artista.
Due alberi in riva al mare
“L’opera è collocabile al 1908, periodo in cui Boccioni era principalmente intento a a rappresentare le campagne nei dintorni di Milano, città nella quale si era trasferito alla fine del del 1907. Vicino stilisticamente al dipinto Treno che passa per l'andamento delle pennellate distribuite a tocchi veloci e obliqui, e per la tavolozza chiara il nuovo paesaggio rappresentata con esso alcune affinità anche di soggetto: in entrambi i dipinti si scorge la presenza dell’acqua sullo sfondo.
Se l’intento è più realistico in Treno che passa, in cui il mare è punteggiato da barche a vela, in questo inedito paesaggio il mare è evocato da una banda azzurra, più scura del colore del cielo, che si staglia luongo la linea dell'orizzonte. Il dipinto intrattiene inoltre delle affinità con l’opera Il ponticello in particolare per il trattamento della fronda dell'albero, molto simile a quelle che troviamo in questo inedito olio su tela.” (Alberto Dambruoso, Cat. Gen. n. 1146. pag 546)
“La pittura sottile, rapida e filamentosa si collega a diverse opere prefuturiste della collezione Chiattone di Lugano, tutte opere eseguite attorno al 1908: Il treno che passa, Filari di alberi, Alberi, Casolare, Contadine al lavoro, Paesaggio lombardo. Anche la stesura gialla densa e corposa, trova strette corrispondenze con la Campagna, attribuita come data al 1903 ma più probabilmente del 1908, per una incerta lettura dell’ultima cifra apposta sotto la firma e dopo la scritta Gennaio Padova (cfr. Cat. Gen, n. 51, pag 235).
Anche la composizione del paesaggio con il taglio dell’orizzonte a metà, una fascia intermedia fra cielo e terra, gli alberi lievemente obliqui o con l’ampia chioma sagomata rimanda ad opere come Il Ponticello, Autunno nei dintorni di Milano e soprattutto Campagna con gelsi (cfr. Cat. Gen. n. 47, pag 234 ) ad alcuni disegni come Studio di alberi e urna (cfr. Cat. Gen. n. 133, pag 253 ) e Studio di albero con urne (cfr. Cat. Gen. n. 134, pag 253).” (Tonino Sicoli)
L’opera, che viene presentata per la prima volta, è una scoperta di Sicoli e Dambruoso, sottoposta anche a indagini diagnostiche fatta da esperto, che hanno confermato, mediante la tecnica della fluorescenza dei raggi X l’assenza di colori introdotti nel XX secolo. Anche l’analisi della firma a luce radente e ultravioletta dimostra che essa è coeva e che stata apposta su una pellicola pittorica già asciutta. L'osservazione agli infrarossi rivela la mancanza di disegno preparatorio avvalorando una esecuzione diretta e spontanea, tipica di Boccioni.