29 marzo 2019 ore 18:00
Libreria Mondadori, Piazza 11 settembre di Cosenza
ISOLE D’ISTANTI
Alle origini del MAON
testi di Nicola Sicliani de Cumis e di Tonino Sicoli
Venerdì 29 marzo 2019 alle ore 18 verrà presentato a Cosenza presso la Libreria Mondadori, in Piazza 11 settembre il libro “Isole d’istanti. Alle radici del MAON”, con testi di Nicola Siciliani de Cumis, già ordinario di Pedagogia generale all’Università La Sapienza di Roma, e di Tonino Sicoli, direttore artistico del MAON, con fotografie di quarant’anni di attività.
Interverranno: Sandro Principe, fondatore del Centro Capizzano/MAON, Tonino Sicoli, direttore del MAON e Pino Sassano, della Libreria Mondadori.
Ricostruire la storia di un territorio e individuarne il patrimonio culturale è il primo passo verso l'acquisizione di una propria identità.
La Calabria per molto tempo non solo è stata penalizzata dall'emigrazione intellettuale e dall'assenza di fenomeni significativi in loco ma anche la storiografia ha ignorato quello che pure è accaduto, in situazioni difficili e di emarginazione. Alla fine degli anni 70, in Calabria fioriscono i primi segni di riscatto culturale, i giovani artisti cominciano ad interrogarsi su ciò che avviene nel mondo dell’arte, intraprendendo viaggi e vivendo esperienze in altre realtà.
Nei primi anni 80 gli artisti calabresi dimostrano di non essere più legati a modelli culturali del passato, ma di essere in linea con le declinazioni artistiche più attuali. Nasce il cosiddetto post-meridionalismo... Filiberto Menna, Enrico Crispolti e Tonino Sicoli organizzano a Roma una mostra al Centro Luigi Di Sarro con artisti calabresi emergenti.
Per i post-meridionali questa esperienza rappresenta la fine di ogni complesso di inferiorità e si avvia un percorso identitario nuovo.Si forma progressivamente un sistema dell’arte in cui la formazione, la comunicazione, le strutture, l’informazione, una politica culturale sempre più integrata con i modelli esterni creano le condizione di un’attività qualificata e diffusa.
Nel 1997 viene fondato il Centro per l’arte e la cultura “A. Capizzano” su iniziativa di Sandro Principe, già parlamentare e sindaco di Rende. Dopo sette anni di un’intensa attività di mostre viene istituito il MAON, ovvero Museo dell’Arte dell’Otto e Novecento (2004), nato da un progetto del critico d'arte Tonino Sicoli.
Il museo ha sede a Palazzo Vitari (XVIII sec), nel Centro Storico della cittadina calabrese, concesso in comodato d'uso dall'Amministrazione comunale.
E’ l’unico museo che ha una collezione degli artisti nati e legati alla Calabria negli ultimi due secoli. Attorno ad esso si sono creati contatti e confronti con il panorama artistico nazionale e internazionale, con eventi ed artisti protagonisti della storia dell’arte moderna e contemporanea. «Un ventennio quindi, quello dal 1997 al 2017, di encomiabile esistenza in vita del Museo, nei cento e passa suoi pleniluni trascorsi nella pancia del “Capizzano”.
Tutti gli altri compleanni nella carne e nelle ossa della prestigiosa sequenza dei cataloghi per lo più a cura di Tonino Sicoli, con le infaticabili iniziative del MAON, a partire dall’Around Rotella del 2006, per arrivare al Teatro della fotografia del 2017, e oltre. E quindi, zigzagando lungo tutto il bendidio eternizzabile del Museo, oltre che nell’ambito di “Tracce del Novecento”, nelle altre quattro imponenti sezioni del MAON: “Arte in Calabria”, “La raccolta Achille Capizzano”, “La collezione Luigi Ladaga”, “La raccolta Fondazione Carmine Domenico Rizzo”. A parte, le possibili altre attività artistico-educative del Museo. Oltre che nella relativa bibliografia.
Ecco perché conviene storicizzare criticamente, contestualizzare decontestualizzando e decontestualizzare contestualizzando. E andare alle radici del MAON.» (Nicola Siciliani de Cumis) «Vent'anni del Centro Capizzano/MAON si sono, bene o male, compiuti fra strategie e azioni, in un crescendo di vicende, che hanno intrecciato storie personali di tanti compagni di strada, con la storia del territorio. Un territorio dai ritardi e dai disagi pregressi, che hanno, tuttavia, contestualizzato, dando e ricevendo apporti, in una progressiva azione propositiva e di politica culturale. Tanta gente, intellettuali, amici, artisti, studiosi e studenti, “attori" o fruitori, di passaggio o permanenti, hanno affiancato la storia di un esperimento partito da lontano, fra incertezze e difficoltà ma con un entusiasmo condiviso e, a volte, diviso, che ha redatto un libro aperto, con capitoli già scritti e altri da scrivere. Antesignani di un disegno, che ha inciso negli eventi di un progetto culturale radicale e a poco a poco radicato in un terreno difficile, in una mappa di isole diverse, alcune contigue e altre distanti.» (Tonino Sicoli)