L’ULTIMA MOSTRA

Tonino, penso di essere la persona meno indicata per scrivere questo ricordo. Ma per fortuna, non sono un critico d’arte e neanche un’artista quindi penso di poterti restituire con gli interessi la tua schiettezza. Ti ho sopportato, affiancato ma sostenuto. Ma Ho respirato per troppo poco tempo le tue energie. Non c’è anagrafica, nel tempo, ne luogo del mondo in cui collocarti. Potevi essere nato a Milano e avere 30 anni, ma per fortuna per noi, sei nato qui e testardamente, in questo luogo, lontano dai centri culturali e artistici ben più importanti dove l’arte contemporanea si dibatte tra ideologia e smanie, hai realizzato un miracolo. Il museo MAON. Ma come ben sai in questa terra, i grandi progetti hanno grandi nemici e le grandi idee hanno sempre qualcuno pronto a smontarle. E neanche tu, amico mio, ne sei passato indenne. Ma tutto questo non ti ha mai scalfito! Forse, mi vien da pensare che gli ostacoli erano per te motivo di sfida per superarli? Forse, forse no! Forse era l’unica cosa da fare, l’unica cosa a cui possiamo adesso guardare con orgoglio, perché non cè metodo migliore per insegnare che dimostrare come si realizzano le cose.

La tua testardaggine è stata il carburante di tutte le mostre, di tutti gli eventi, di tutte le iniziative. Iniziavi a carburare di notte e le serate intorno alle idee e i progetti, erano sfiancanti con te. Non esisteva ambito del suo settore che non ne conoscessi le peculiarità e le caratteristiche. Non è stato facile lavorare con te caro Tonino, alcune litigate sono rimaste storiche agli occhi e alle orecchie di chi ha avuto il piacere di viverle, ma siamo stati sempre lì, insieme, a finire e festeggiare ogni lavoro come la prima prodezza. Perché è questo lo spirito per crescere e tu lo sapevi bene, solo dallo scontro e dal confronto si può crescere e creare, come le opere degli artisti alle quali tu hai dedicato tutta una vita. E’ così che hai, dal lontano 2004 , costruito, fatica dopo fatica, le esperienze e le mostre ormai storiche del museo MAON, che sono diventate nel tempo motivo di vanto per l’intero territorio.

Caro Tonino ricordo l’ultima mostra, Marasco Futurista indipendente, ricordo la tua fatica, e la mia paura anche se motivata per la tua fragilità fisica già provata dalla malattia. Venni a prenderti alle 8 di sera, fuori diluviava, tu nell’uscire di casa ti inzuppasti dalla testa ai piedi, piegato dal vento e dalla malattia, non sentivi più nulla al punto tale che restasti bagnato fino a mezzanotte in museo, per allestire la mostra, per superare l’ennesimo ostacolo che la vita ti presentava. E’ stata una serata straziante, i colori vivi delle opere, il dinamismo del futurismo, domato e dominato da te che a fatica con un filo di voce indicavi dove collocare l’opera successiva. Perché la tua energia, la tua volontà, la tua instancabile forza d’animo era più forte di qualsiasi malattia. Bisognava portare a termine il progetto, bisognava inaugurare la mostra. Caro Tonino da grande educatore avevi la capacità di accendere la speranza per realizzare un futuro migliore a cui le nuove generazioni potessero guardare con orgoglio. Sei stato un artigiano della cultura, la tua fucina e le tue idee hanno fatto del MAON un centro culturale di eccellenza. Come recitava una pagina di Repubblica a Milano … “dalla Calabria con Furore” in riferimento alla mostra che organizzammo qualche anno fa. Che la tua fatica, i tuoi sacrifici e il tuo spirito possano continuare ad essere per noi stimolo ed esempio affinché questa istituzione, riconosciuta in tutta l’Italia come luogo di eccellenza, possa continuare a crescere ed essere ancora riferimento di cultura.

Buon viaggio amico mio.

Roberto Principe